TURCHIA

La missione

I cappuccini emiliano-romagnoli sono presenti in Turchia dal 1927. Nel 2014 la Custodia di Turchia diventa delegazione della provincia religiosa dell’Emilia Romagna e i frati riuniti in Capitolo a Tossignano nel 2017 votano a maggioranza di continuare a sostenere la missione.

I frati che lavorano in Turchia provengono dalla provincia religiosa dell’Emilia-Romagna (3), di Varsavia (3), Karnataka-India (2), Romania (1). Sono fr. Domenico, fr. Ezio, fr. Henri, fr. Jacek, fr. Pawel, fr. Mariusz, fr. Francis, fr. Rossian, fr. Robert. Un altro frate, Okan, sta facendo formazione in Italia. Due nuovi frati indiani si stanno preparando per andare in Turchia.

Questi religiosi sono distribuiti in cinque conventi: Yesilkoy (Istanbul); Bayrakle (Izmir); Meryemana (Selciuk, antica Efeso); Mersin; Antakya (antica Antiochia).

I cappuccini sono impegnati nel testimoniare il carisma francescano cappuccino, seguendo le attività pastorali come collaboratori della Chiesa locale e curando le comunità di cristiani. Inoltre promuovono il dialogo ecumenico e inter-religioso e  accolgono i pellegrini che da varie parti del mondo vengono per visitare i luoghi cari alle origini cristiane. Sono anche aperti all’incontro con gli stranieri cristiani che negli ultimi anni vengono ad abitare in Turchia per motivi vari (villeggiatura, lavoro, rifugiati).

Essere presenti in Turchia – la terra santa della Chiesa – è un onore e un onere. È un onore vivere nella terra dove è nato san Paolo, dove hanno vissuto san Giovanni e la Madonna, dove gran parte del Nuovo Testamento è stato scritto, dove nasce e finisce la rivelazione biblica, dove si è forgiato il nostro credo, dove tanti padri della chiesa hanno contribuito a definire il pensiero teologico e spirituale del cristianesimo. È un onere portare avanti questa presenza in un contesto non facile, a volte insidioso.

Collaborano con noi

Provincia dei frati minori cappuccini di Varsavia

La collaborazione con la Provincia polacca è iniziata nel 2002. Le motivazioni che spinsero a richiedere l’aiuto di quella circoscrizione sono riassunti nella convenzione stessa: la mancanza di personale missionario, il valore della dimensione collaborativa tra i frati dell’Ordine e l’importanza della Turchia come “Terrasanta della Chiesa”, che richiede un coinvolgimento di tutto l’Ordine sul modello della “Custodia di Terrasanta”. In questi anni la relazione con la provincia di Varsavia si è intensificata. Attualmente tre sono i frati polacchi presenti in Turchia.

Provincia dei frati minori cappuccini di Karnataka (India)

La Provincia Cappuccina del Karnataka diede la sua disponibilità per aiutarci nella missione della Turchia nel 2016. Le relazioni con questa provincia risalgono ad alcuni anni prima, con la presenza per alcuni anni a Meryemana di padre Tarcis, frate indiano; inoltre era già presente ad Adana come parroco fr. Francis, della medesima provincia, venuto in aiuto dell’allora vescovo mons. Padovese. Nel 2016 si sono gettate le basi per allargare la collaborazione non solo in favore della Turchia (due i frati già presenti, due nuovi in arrivo), ma anche in favore del territorio dell’Emilia-Romagna (un frate attualmente a Cento). La Provincia dell’Emilia Romagna sta sostenendo alcuni progetti socio-assistenziali in Karnataka e nelle zone al nord dell’India dove sono presenti i frati del Karnataka. Si stanno ipotizzando anche campi per giovani per conoscere questa nuova realtà.

Il Vangelo del dialogo

Dalla Turchia, dalla sua storia e geografia e dalle comunità cristiane che ancora esistono, ci arriva il vangelo del dialogo. Quella terra è da millenni un crocevia di incontro tra culture e religioni diverse. È lì che è iniziata la storia della salvezza, con Abramo ad Harran; è lì che si conclude la Bibbia, con l’Apocalisse di san Giovanni che scrive nella zona efesina. È la terra di san Paolo, apostolo delle genti. La Turchia ha una vocazione al dialogo, all’incontro. Che spesso risulta faticoso, difficile. Intensi sono i rapporti ecumenici con le chiese sorelle presenti; complesso il rapporto con l’Islam. Sono presenti frati di 5 nazioni diverse e anche questo è un bel laboratorio di dialogo. Crediamo quindi importante esserci con una presenza semplice, piccola. Segno di speranza per i cristiani rimasti; segno di speranza per i pellegrini e turisti che arrivano là; segno di apertura all'incontro e al dialogo con chi ha una fede diversa dalla nostra.

Voci della missione

La missione, per me, rimane sempre ascolto, dialogo, rispetto, azione e testimonianza. È la strada indicataci da san Francesco, di cui mi sento un indegno discepolo.

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Testimonianza di un missionario in Turchia

In Turchia la complessità oltre che politica e sociale è anche religiosa, soprattutto in una città cosmopolita come Istanbul dove si trovano a convivere una maggioranza musulmana, che oggi vive l’appartenenza religiosa in modo più forte della tradizionale borghesia laicizzata, insieme ad antiche e numerose comunità cristiane armene, siriache, cattoliche, greche ortodosse e, più recentemente, evangeliche.

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Testimonianza di un missionario in Turchia

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