Ecco per voi le parole scritte e a voce che padre Antonio Triani ci ha inviato dalla missione in Centrafrica…
Il Natale è una festività sentita in quasi tutti i paesi del mondo.
C’è da meravigliarsi quando si pensa trattarsi di una festa tipicamente cristiana che ricorda la nascita del Salvatore. Qui da noi rappresenta la solennità più grande, così ognuno indossa i vestiti più belli, spesso acquistati per l’occasione; durante le celebrazioni i bambini, recitando, interpretano i vari personaggi protagonisti della storia narrata dai vangeli, numerosissimi i presenti. I missionari hanno l’abitudine di visitare i vari villaggi loro affidati recando qualche semplice dono che serve ad alimentare la gioia di tutti. La notte trascorre, intorno alla chiesa, nella veglia, tra canti, danze e preghiere. Le liturgie si apprezzano quanto più lunga è la durata e la solennità: di norma una messa natalizia, specie se vengono anche amministrati i battesimi, dura oltre le due ore. Il presepe è semplice: una capanna con dentro alcune statuine in legno. Il pranzo è più sostanzioso del solito con carne, qualche dolce e bevande. Certo siamo ben lontani dai cenoni dei nostri paesi, ma l’ambiente somiglia a quella semplicità e povertà scelta da Gesù per venire tra noi.
Nel mistero dell’incarnazione Dio esprime la sua vicinanza condividendo la nostra storia così sofferta. I tempi di Erode non erano dissimili dalla condizione di precarietà ed insicurezza del Centrafrica di oggi: purtroppo diversi villaggi sono stati abbandonati oppure, in alcune località, i fedeli non potranno riunirsi perché troppo pericoloso. Infatti i gruppi armati ribelli sono tuttora presenti, anche se la situazione generale è migliorata e le forze governative hanno ripreso il controllo dei centri più importanti. Essendo il Natale un rendimento di grazie per la vita che nasce, quale dono di Dio alla famiglia umana, la festa ha grande significato soprattutto in Africa, il continente più giovane.
Come non stupirsi in modo positivo, lasciando da parte altre considerazioni, che dove la nuova vita è maggiormente minacciata, proprio là venga desiderata ed accolta con gioia e fiducia nel domani e nella Provvidenza. Davvero i bambini costituiscono la ricchezza del paese.
Un affettuoso saluto a tutti e buon Natale!
fr. Antonio Triani
missionario in Centrafrica