Ci ha scritto padre Antonio per aggiornarci sulla situazione della nostra missione centrafricana all’indomani del voto elettorale…
Domani, domenica 27 dicembre 2020, in Centrafrica ci saranno le elezioni, in un clima di alta tensione. Rispetto al voto del 2015, la situazione è più delicata e la popolazione teme l’instabilità, con il governo e l’ONU che si sono opposti alla richiesta dei ribelli di rinviare il voto. Il presidente Touadéra ha accettato l’aiuto di Paesi stranieri per cercare di mantenere la sicurezza sul territorio. Leggiamo cosa ci scrive padre Antonio, frate cappuccino e medico, missionario in RCA.
Cari amici,
è vero che da circa una settimana il paese vive un clima di tensione, come si temeva, nella prossimità delle elezioni, che dovrebbero svolgersi domani. Alcuni gruppi ribelli hanno cercato di impedire il voto, seminando il disordine in diverse località anche con l’uso delle armi.
I caschi blu dell’ONU e le forze locali sono intervenute e si segnalano morti e feriti. Per ora a Bouar la situazione è normale. Ieri abbiamo celebrato le messe in più luoghi con buona partecipazione della gente. Nel pomeriggio, nella nostra cappella a St. Laurent, la scuola di musica ha tenuto un concerto natalizio.
Essendo gli attori della crisi numerosi, è difficile la stabilità politica.
Probabilmente l’attuale presidente, Touadera, sarà rieletto, ma come convalidare il risultato dello scrutinio quando mancherà il voto di tante persone che risiedono in regioni quasi inaccessibili?
A confratelli e collaboratori i migliori auguri per le Festività.
padre Antonio
26 dicembre 2020